L’estate che non vorremmo

Manfredo Occhionero

31 Agosto 2023 | Sicurezza sul lavoro | 1 commento

Da qualche tempo inizio i corsi di formazione con domande come questa: (rispondete d’impulso, senza pensare, fatelo con l’istinto)

Quale fra queste, nel mondo, è la maggior causa di decessi per bambini fino a 4 anni?

  • Soffocamento
  • Corrente elettrica
  • Incidente stradale
  • Annegamento
  • Avvelenamento
  • Cadute dall’alto

In questa calda estate alcuni casi di cronaca hanno tolto il velo su una delle tante “trappole mentali” in cui costantemente incappiamo.

Mi riferisco ad esempio al caso del ragazzino di 8 anni risucchiato dalla corrente di scarico in un tombino sul fondo della piscina termale (parrebbe non adeguatamente protetto) o al caso dei due ragazzini che in Puglia sono annegati in un vascone per la raccolta di acque per irrigazione o, per restare in Puglia, al bimbo di 4 anni morto annegato in un acquapark.

Ahimè potrei continuare a lungo.

Perché vi ho parlato di trappole mentali?

Provo a spiegarmi meglio con un esempio.

Immaginate di vivere negli Stati Uniti e in un caldo pomeriggio d’estate vostra figlia o vostro figlio vi chieda:

“Posso andare a giocare a casa di questi miei amici?”

Cosa rispondereste?

Probabilmente qualcosa come “si, certo, stai attento e comportati bene” aggiungendo magari fra te e te un: “beato te che vai a divertirti in piscina”

E se, invece, vi chiedessero:

“Posso andare a giocare a casa di questi miei amici?”

Quale sarebbe la vostra risposta?

Ecco fatto. Siete caduti in una trappola mentale (come puntualmente è successo anche a me).

Negli Stati Uniti come ben sappiamo è piuttosto semplice procurarsi legalmente un’arma da fuoco. È uno dei tanti aspetti della società americana che (fortunatamente) non riusciamo proprio a capire.

Vi ricordate le prime settimane del lock down del 2020? Noi qui a accaparrarci pasta e lievito per farci la pizza in casa mentre dall’altra parte dell’oceano facevano scorta di armi e munizioni, come se potessero sparare al virus.

Si stima che i civili statunitensi possiedano 393 milioni di armi da fuoco, e che dal 35% al 42% delle famiglie del Paese abbia almeno una pistola. Gli Stati Uniti hanno di gran lunga il più alto numero stimato di armi pro capite al mondo, con 120,5 pistole ogni 100 persone.*

*Fonte: ilSole24Ore

Ogni anno muoiono a causa di arma da fuoco circa 170 bambini statunitensi sotto i 10 anni.

Quello che non sapete è che negli USA ci sono anche circa 6.000.000 di piscine private dove annualmente trovano la morte circa 550 minori di 10 anni.**

A questo punto immagino che abbiate corretto la vostra risposta alla domanda iniziale.

Ebbene sì, la maggior causa di morte per i bambini sotto i 4 anni nel mondo è l’annegamento.

C’è un interessante pubblicazione dell’OMS del 2014 nella quale vengono stimati circa 372.000 morti per annegamento in un anno in tutto il mondo.

Di queste centinaia di migliaia di vite interrotte, la metà circa è composta da persone con meno di 25 anni.

Nel tragico conteggio dell’OMS ci sono anche decine di migliaia di persone che perdono la vita alla ricerca di un posto migliore in cui vivere, in ogni angolo del mondo ci sono fenomeni migratori con donne, uomini e bambini disperati che rischiano di annegare scappando da guerre e disperazione.

Non sono certo qui a scrivere per insegnare a vivere alle persone o per dire ad un genitore come deve comportarsi con i propri figli, ma solo per evidenziare che spesso ci preoccupiamo delle cose sbagliate, o meglio, di cose che, dati alla mano, sono meno pericolose di altre.
Spesso tendiamo a cadere in facili trappole mentali come quella sopra raccontata facendoci “ingannare” da una chiara e fresca piscina, da un placido lago di montagna o, ahimè, da una vasca da bagno piena di schiuma e con una paperella gialla.

Vale sempre e per tutte le nostre attività quotidiane: il tanto agognato rischio zero, non esiste.

Il rischio è un valore che sta fra 0 e 1 con gli estremi che non contano.

Possiamo però fare molto per avvicinarci al fondo scala “0”.

Iniziamo con l’imparare a “rispettare” fiumi, mari e laghi quando facciamo il bagno.

Atteniamoci alle indicazioni delle autorità preposte alla nostra tutela (chi di noi non ha mai fatto il bagno anche con la bandiera rossa in spiaggia?).

Non lasciamo mai e dico proprio mai i bambini piccoli da soli quando hanno a che fare con l’acqua, un neonato annega anche in pochi cm di acqua.

Se poi vogliamo anche investire poche decine di euro possiamo pensare di comprare prodotti come questi.

**Ah, dimenticavo, per conoscere altre “trappole mentali”, vi consiglio questo bellissimo libro di Matteo Motterlini

<a href="https://www.alphaconsulting.it/author/manfredo-occhionero/" target="_self">Manfredo Occhionero</a>

Manfredo Occhionero

Lavoro nel settore della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro dal 1998. Sono RSPP, formatore, responsabile scientifico di progetti formativi e della piattaforma e-learning di Alpha Consulting. Facilitatore del metodo LEGO SERIOUSPLAY®, CHO, Lead auditor ISO 45001:2018 e disablity manager. Scout nel DNA, perito chimico quasi per caso, appassionato di football americano ma parigino di adozione.

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1 commento

  1. Alessandro Delena

    Bell’articolo, davvero fa riflettere sulle trappole mentali in cui ogni giorno cadiamo. Ovviamente seguendo il consiglio, mi son segnato il libro

    Rispondi

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